San Giorgio
Onifai il 23 aprile di ogni anno rinnova la sua devozione per San Giorgio. E' una festa molto sentita dalla popolazione. Il giorno della festa il simulacro del Santo viene infiorato ed esce su un carro a buoi in solenne processione per le vie del paese.
Festeggiamenti in onore di San Giorgio
I festeggiamenti al Santo iniziano il 14 aprile con la tradizionale 'Novena' e proseguono fino al giorno conclusivo della festa. Il culmine della festa si ha mattino del 23 aprile, quando il simulacro del Santo, incastonato in una nicchia di fiori sgargianti, viene portato in processione, per le vie del paese, sopra un carro di buoi agghindato a festa. Il corteo è aperto da parecchi cavalli adornati con drappi e fiori colorati, seguiti da gruppi di giovani vestiti con il tradizionale costume onifaese. La processione dopo aver attuato il giro del paese si conclude nella Chiesa di San Giorgio, dove viene celebrata la Santa Messa. Dopo quest'ultima si partecipa a un momento conviviale durante il quale vengono offerti dolci e vini tipici locali.
La tradizione popolare raffigura San Giorgio come il cavaliere che affronta il drago, simbolo della fede intrepida che trionfa sulla forza del maligno. Una leggenda narra che un orribile drago uscisse di tanto in tanto dal fondo di un lago portando morte con il suo pestifero alito nelle vicine città. Per tenere lontano tanto flagello, le popolazioni del luogo offrivano al mostro giovani vittime, estratte a sorte.
Un giorno toccò alla figlia del Re offrirsi in pasto al drago. Il monarca, nulla poté per evitare quella orribile sorte alla tenera figliola, irrimediabilmente votata all'atroce fine, quando, in suo aiuto accorse un coraggioso cavaliere proveniente dalla Cappadocia, Giorgio appunto. Il prode guerriero sguainò la sua spada e ridusse il terrificante drago come un mite agnellino ormai inoffensivo, tra lo stupore di tutti gli abitanti che si serravano in casa spaventati. Il misterioso cavaliere li rassicurò, gridando loro di essere venuto a vincere il drago in nome di Cristo, perché si convertissero e fossero battezzati.
Festeggiamenti in onore di San Giorgio
Anche la gloriosa fine di questo martire ha lo stesso sapore di leggenda. Condannato a morte per aver rinnegato gli Dei dell'impero, i carnefici sperimentarono sul suo corpo i più atroci tormenti.
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